sirio

BIOGRAFIA

SIRIO è lo pseudonimo del cantautore bresciano Antonio Gilioli, classe 1995; appassionato alla musica d’autore, le sue influenze spaziano dall’alternative, al rock, sino al folk dei grandi cantautori italiani e d’oltreoceano. Fondendo l’energia di sonorità elettriche a parti cantautorali acustiche, le tematiche dei testi trovano ampio spazio d’espressione in un viaggio che racconta esperienze personali, conflitti interiori e considerazioni sul mondo circostante. L’artista si esibisce come one man band (chitarra acustica, voce e armonica) imbastendo la scaletta con brani inediti e cover inerenti al genere cantautorale, tuttavia dispone anche di una band con cui proporrà live set più elettrici basati sull’ arrangiamento scelto nell’ autoproduzione del proprio disco. L’album di debutto “Cronache Siderali” è stato è registrato al Glotoneria Studio (Montichiari, BS) di Riccardo Frigoni e Cesare Madrigali e vanta la partecipazione di Bruno Bonarrigo in alcuni brani (ex bassista di Andrea Paglianti, Ettore Giuradei e attualmente militante nella band di Cisco). Un album di dieci brani, arrangiato e scritto in totale autonomia con l’appoggio della componente ritmica di Stefano Doninelli (Cahon, batteria). In tre brani compare la cantante Miriam Mori, dedicandosi a cori e armonizzazioni.

SOCIAL

NUOVE USCITE

l'album d'esordio "cronache siderali"

Quaranta minuti di “Cronache Siderali”, dai testi mai banali e riferimenti mai scontati. Canzoni che segnalano una forte personalità e identità, nonostante si tratti di un debutto nel genere per il giovane cantautore. Un album dal songwriting degno di nota, che unisce una soggettiva emotività a tematiche molto più grandi, riuscendo ad essere sempre piacevolmente melodico e radiofonico. Il sound del disco varia tra atmosfere folk, con chitarre acustiche leggere e arpeggiate, per sfociare in uno strumming più accomunabile al folk-punk o al combat-folk. Parte fondamentale del disco è l’armonica, che in alcuni brani assume un ruolo dolce e malinconico, mentre in altri si fonde all’energia e alla carica del pezzo. Non mancano forti distorsioni in alcuni brani, soprattutto nei crescendo e nelle parti finali; l’effetto chorus è spesso usato nei vari fraseggi, unito talvolta a morbidi crunch. Un movimentato cajón fortifica i brani meno elettrici, accompagnato da un basso acustico che gonfia il tutto.